
Queste sono le parole che mi scrisse qualche anno fa Mons. Aldo Martini, come direttore dell’OPAM (Opera per l’alfabetizzazione nel mondo) in risposta ad una mia mail nella quale sicuramente manifestavo un certo scoraggiamento circa il comportamento dei ragazzi del carcere giovanile di Bvumbwe. Le delusioni non mancano, ma ci sono anche parecchi risultati positivi per cui vale la pena offrire loro la possibilità di frequentare la scuola dalla prima elementare fino alla maturità.
Ne abbiamo un bel gruppetto che sta continuando gli studi superiori da ragazzi liberi e ne abbiamo anche uno che si sta specializzando in meccanica dopo aver superato con buoni risultati gli esami di maturità. Ora è al secondo anno nel Technical College di Nansawa. Per raggiungere tutto questo ci vogliono soldi perché i ragazzi provengono da famiglie poverissime ed alcuni non hanno nemmeno i genitori così anche in questo campo contiamo sulla Provvidenza che ci raggiunge tramite persone generose che vogliono offrire un domani diverso a questi giovani che hanno sofferto fin da piccoli per mancanza di cure e di affetti.

Porto in cuore una profonda gratitudine per l’aiuto che l’OPAM mi ha dato e in particolare per il suo ex direttore che aveva tanto a cuore la sorte dei nostri giovani detenuti.