L’amore di Cristo ci spinge

L’amore di Cristo ci spinge, e nemmeno il Covid 19 ci puo’ fermare.

Potremmo parafrasare cosi’ quanto scriveva S. Paolo quasi 2000 anni fa. Anche qui in Malawi, un piccolo paese dell’Africa sud equatoriale che viene definito “il caldo cuore dell’Africa”, la seconda ondata di Covid 19, con variante del Sud Africa, sta facendo vittime. Abbiamo perso sacerdoti, ministri, professori, professionisti, commercianti, soprattutto persone ancora giovani e in piena attivita’. Il Covid ha ucciso anche un missionario comboniano italiano. P. Giuseppe Giannini, nel giro di pochi giorni. Aveva 74 anni e a maggio pensava di celebrare il 50° di ordinazione sacerdotale.  Mai avremmo potuto immaginare che questo flagello colpisse cosi’ fortemente mentre l’anno scorso lepersone decedute non arrivavano a 100. Anche noi partecipiamo in pieno alla tragedia di tutto il mondo, ma bisogna dire che abbiamo un buon margine di liberta’ di movimento e di azione.

Il mio piu’ vasto campo di servizio missionario sono le carceri e le restrizioni sono in vigore dalla fine di marzo del 2020. I parenti possono andare per le visite solo nei fine settimana mentre le altre attivita’ svolte da gruppi esterni come la preghiera, incontri formativi, visite ecc. per le varie denominazioni e religioni e’ stata sospesa. Tutto i detenuti da soli. Questo significa che hanno perduto gran parte degli aiuti che ricevevano dalle rispettive chiese e gruppi che andavano a visitarli. Anche un pezzetto di sapone e’ diventato qualcosa di veramente prezioso e raro.

Per me e per i miei collaboratori le porte delle carceri sono sempre state aperte, forse per il fatto che le frequento da 17 anni e il sostegno che diamo e’ notevole. Cosi’ nell’infermeria del grosso carcere di Chichiri (circa 2000 detenuti) non e’ mai mancata l’alimentazione speciale che offriamo agli ammalati di vario genere. Anche quelli che l’anno scorso erano stati colpiti dal Covid avevano un aiuto alimentare che il carcere non offre a nessuno. Sia chi sta bene che chi sta male riceve sempre un piatto di polenta e una specie di ceci bolliti. Difficile che una persona veramente malata possa riprendersi con una dieta del genere. Noi siamo prudenti, ma non paurosi quindi continuiamo il nostro sostegno ai carcerati in 11 prigioni del Malawi, specialmente nel campo della scuola. A volte sono i carcerati stessi che mi dicono di non andare dentro o di non passare dalla sezione famminile perche’ hanno sentito che c’erano dei casi positivi. Mi vogliono proteggere a tutti i costi!

Una gioia grande, che mi ha fatto spuntare le lacrime agli occhi, e’ stato il permesso che la direzione generale del Malawi mi ha concesso a Natale e cioe’ di poter celebrare la S. Messa per i cattolici, ovviamente poteva entrare solo il sacerdote e non altri. Cosi’ in alcune carceri dell’arcidiocesi di Blantyre i detenuti cattolici hanno potuto accostarsi ai sacramenti dopo 9 mesi. Purtroppo le ultime due carceri che dovevamo visitare non hanno avuto la S. Messa perche’ anche il cappellano era risultato positivo al test del Covid 19 quindi siamo andati da soli e abbiamo ugualmente pregato e preparato il pranzo per tutti i carcerati.

Sovente mi chiedono *ma cosa fai nelle carceri?” Difficle rispondere  forse la cosa piu’ semplice e’ discrivere la mia visita di martedi’ 9 febbraio. Appena entrata nel carcere di Chichiri ho visto che il carcerato responsabile dell’infermaria era pronto per accogliermi. Abbiamo scaricato la farina speciale per i malati, altra farina per la polenta, uova, pesce secco, zucchero, verdura, sapone, tutto per l’infermeria. Zucchero e sapone per la sezione (c’erao 46 donne e 4 bambini) e un po’ di lavoro di ricamo per un gruppetto che si e’ impegnato ad imparare. Sono cose liturgiche come casule, stole, camici ecc. E ricevono un po’ di soldi per il loro lavoro. Poi una visita alla sartoria maschile con della stoffa appena comperata per far cucire pantaloncini e camicie per i bambini poveri dei nostri asili. Danno una lista di cose che servono a loro e poi, timidamente, mi dicono che anche loro hanno figli a casa e vorrebbero mandare degli indumenti in modo che sappiano che il papa’ in carcere li ricorda. Ho detto di reparare la lista dei figli in modo da preparare il dono per ciascuno seconbdo l’eta’ e il sesso. Attraversando il grande cortile diversi detenuti chiedono di parlare. C’e’ che avrebbe bisogno di soldi per l’avvocato, chi puo’ uscire su cauzione ma i suoi parenti devono venire a firmare, quindi bisogna contattarli, un altro chiede un aiuto per raggiungere casa dato che  ha ricevuto l’ordine di scarcerazione e in questo periodo la direzione non da niente per il viaggio, un altro perso dalla polizia per cose da niente dovrebbe pagare 5000 kwacha (5 euro) per poter uscire…… Sento che la testa e’ satura e saluto tutti promettendo di fare qualcosa, non io direttamente ma tramite i nostri collaboratori, ma i soldi provendono tutti dai nostri benefattori.

Uno solo e’ lo scopo di tutto questo: far sentire l’amore speciale di Dio per loro e aiutarli a cambiare vita. Purtroppo non sempre ci riescono ed e’ doloroso vederli tornare in carcere. Ma l’amore che Gesu’ ha riversaro nei nostri cuori ci fa continuare nonostante le delusioni e i fallimenti. 

Per tutti i detenuti sono un segno di speranza e di amore materno. Cosi’ quando mi vedono dicono “ E’ venuta nostra madre”.

Anna Tommasi

Missionaria FALMI in Malawi

Aggiornamenti

Carissimi Don Renzo e Parrocchiani tutti,

E’ da Pasqua che non comunico con voi e oggi, dato che non ho impegni particolari, ho pensato di darvi nostre notizie. Non so nemmeno da dove cominciare.

Innanzitutto spero che la pandemia che ha scosso il mondo intero vi abbia dato la possibilità di un po’ di risposo e di distensione. Ora avete la sfida dell’apertura della scuola e confidiamo che I nostril bambini e ragazzi riprendo I loro studi con serenità e sicurezza.

Anche qui il Covid 19 ha portato scompiglio e aumentato la povertà. Tante persone giovani hanno perso il lavoro, le attività varie vanno a rilento come pure gli investimenti.

La grande novità di questi mesi è che il 23 giugno ci sono state nuove elezioni presidenziali dopo che le precedenti del 2019 erano state annullate dalla corte costituzionale. Un grosso passo di democrazia che ha riscosso tanto plauso. Il presidente uscente aveva cercato in tutti I modi di restare in carica, ma non ci è riuscito. Il nuovo governo ha un grosso appoggio della popolazione che nutre grandi speranze in un miglioramento della situazione economica del paese. Speriamo di non essere delusi, come spesso avviene.

In Malawi non abbiamo avuto il famoso “lockdown” di tanti altri paesi africani. C’era stata una protesta popolare contro la decisione del governo e sono state messe in atto solo misure di prevenzione.  Le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse dalla fine di marzo e il 7 settembre sono tornati a scuola solo gli  student che devono fare gli esami di maturità e I ragazzi di terza media. Gli altri dovranno attendere ottobre per tornare a scuola dopo tanti mesi passati in giro senza  nessun impegno. Solo alcune università hanno fatto lezioni “online” la maggior parte degli student ha perso sei mesi di tempo.

Le chiese sono state chiuse solo per alcune settimane poi hanno aumentato il numero delle S. Messe domenicali per avere solo un centinaio di persone ad ogni celebrazione. Ognuno sa a quale S. Messa deve partecipare seguendo le comunità di base. Ovviamente tante altre celebrazioni sono state sospese come le ordinazioni sacerdotali ecc. Per le quali si attendono tempi migliori.

Il numero dei casi di Covid 19 accertati qui in Malawi si avvicina ai 6000 con 176 decessi. <in quest due ultime settimane ci son pochissimi nuovi casi, due o tre al giorno, comunque non possiamo abbassare la guardia.

Durante questi mesi in cui I bambini non hanno frequentato l’asilo, abbiamo cercato di fare dei brevi corsi per le nostre insegnanti in modo da dare nuovi spunti per l’insegnamento. La partecipazione è stata ottima e siamo contente di vedere che hanno a cuore il progresso dei bambini, pur lavorando gratuitamente.

Le visite alle carceri sono state distanziate perché limitano il più possible gente esterna che può portare virus. D’altronde anche le offerte quest’anno sono diminuite quindi non riesco ad aiutare come negli anni scorsi. Nel carcere di Chichiri, il più vicino, con oltre 1700 detenuti, hanno avuto molti casi di  coronavirus, I parenti non possono andare visitarli e da divesi giorni chiedevano la distribuzione che facevamo ogni mese. Ieri siamo riusciti ad organizzarci e ognuno ha ricevuto zucchero, uova, pesce secco, un pezzo di cavolo, cipolla e pomodoro, per farsi un po’ di insalata. Non si aspettavano tanto! Da mesi non ci sono più gruppi esterni delle varie denominazioni e religioni che vanno a pregare, quindi mangiano soltanto quello che passa il carcere: polenta e una specie di ceci bolliti una volta al giorno. I malati invece li assistiamo noi ogni giorno con una discreta varierità di cibo.

Ora chiudo perchè altrimenti vi stancate a leggere. Grazie per gli aiuti che mi avete mandato. Qui abbiamo sempre bisogno di sostegno quindi se qualcuno può dare  lo faccia con gioia e avrà la ricompensa della nostra preghiera e gratitudine.

Il Signore vi benedica e vi custodisca nel suo amore. Anna Tommasi

Asilo Chapola

Carissimi Gino, Silvana e benefattori tutti,

È con grande gioia e riconoscenza che invio relazione della costruzione di un nuovo asilo nel villaggio di Chapola, grazie al vostro generoso contributo. La situazione del coronavirus è migliorata in quanto il reparto Covid 19 dell’ospedale generale di Blantyre è stato chiuso e I nuovi casi sono due o tre al giorno in tutto il paese. Ovviamente sappiamo che la pandemia non è finita e può tornare più aggressiva, comunque abbiamo deciso di fare l’inaugurazione dell’asilo il 3 settembre.

E’ stata una giornata speciale per I bambini, felici di entrare in classe invece di radunarsi sotto gli alberi; per I genitori e il comitato scolasticouna grande soddisfazione. Direi che l’asilo è il fiore all’occhiello dello sviluppo nel villaggio. La signora capovillaggio è cattolica, cosa che non si vede facilmente, e molto attiva quindi speriamo che si prenda a cuore l’asilo in tutti I  suoi aspetti. I bambini che frequentano sono una novantina, tra piccoli e grandi. Non sappiamo ancora quando ci sarà il passaggio alla prima elementare a motivo del Covid 19. Le scuole sono state chiuse a fine marzo e dovrebbero riaprire per tutti il  mese prossimo. Ora frequentano soltanto quelli che devono fare gli esami di terza media e di maturità.

Durante questo tempo di chiusura abbiamo fatto dei corsi per le insegnanti in modo che alla ripresa della scuola possano dare un contributo migliore alla formazione dei nostri bambini, ma di questo manderò relazione a parte.

A  nome di tutto il villaggio di Chapola vi ringrazio sentitamente e vi auguro ogni bene.

Il Signore vi benedica e vi protegga sempre.

Anna Tommasi

Missionaria F.A.L.M.I. in Malawi

P.S.  La gente del posto ha contribuito con I mattoni, la sabbia e l’acqua.

RELAZIONE CIRCA IL CONTRIBUTO DI € 6.500 PER LA REALIZZAZIONE DI UN MULINO

Carissimi Amici e Benefattori di Cuore Amico,

Con profonda gratitudine desidero darvi relazione del progetto che abbiamo realizzato con ilvostro contributo unitamente a quello del Centro Missionario di Roma.

Il progetto consiste in un bel pezzo di terreno coltivabile sul quale abbiamo realizzato lacostruzione per il mulino per il granoturco. Sono due machine: una per togliere la crusca, per chi vuole farina molto bianca, e l’altra solo per macinare. Il nostro progetto era di avere il motoreelettrico, ma quando abbiamo ricevuto il preventivo dell’ESCOM (ENEL del Malawi) abbiamodovuto ripiegare sul motore a diesel perchè solo l’allaccio costava oltre 14.000 euro.

Alla costruzione per il mulino abbiamo aggiunto delle tettoie per allevare, maiali, capre, galline e speriamo in future anche qualche mucca. Avevamo già iniziato un piccolo allevamento nel vicinocarcere giovanile, ma la cosa non ha funzionato quindi ci siamo spostati sul nostro.

Nella costruzione abbiamo aggiunto due stanze, una per il mugnaio che è anche il custode, e l’altra per ospitare ragazzi usciti dal carcere quando tornano per fare gli esami di terza media o di maturità, oppure se ci sono altri problemi. Pensiamo di usarla pure per vedere come qualcuno di loro si comporta una volta uscito dal carcere facendolo lavorare sul nostro terreno.

L’ultima cosa realizzata in ordine di tempo è un pozzo scavato nella parte più bassa del terreno èdove si è trovata acqua pur essendo alla fine della stagione secca. L’ acqua serve per il mulino, per gli animali e per la verdura. Diciamo che è una piccola fattoria che speriamo  porti dei fruttiper sostenere, sia pur in piccola misura, il nostro lavoro con I carcerati e I bambini. E’ untentativo di fare qualcosa anche qui per avere dei soldi e non dover sempre chiedere agli altri. Siamo arrivati a realizzare questo progetto in un momento poco favorevole quale è quello del Covid 19, ad ogni modo cerchiamo di mettercela tutta per la buona riuscita di questo sogno da tempo nelle nostre riflessioni.

Il costo totale del progetto è di € 16,300. E’ una bella somma, ma è bella pure la realizzazione: una casa, un mulino, un terreno, un pozzo e sei stalle per gli animali (sei capre, 6 maiali e qualche gallina).

Il Signore benedica e ricompensi tutti coloro che hanno contribuito a realizzare tutto questo a favore dei  poveri.

Anna Tommasi

Missionaria FALMI in Malawi

Lunzu, 10 settembre 2020

Benvenuta sorella acqua!

La Provvidenza divina ci sorprende sempre e lo abbiamo costatato ancora una volta in questo periodo difficile del coronavirus. Non potevamo nemmeno pensare di poter offrire a due villaggi acqua fresca e pulita quando la situazione economica mondiale è drammatica.

Questa volta la Provvidenza è venuta incontro ai suoi poveri tramita un gruppo di amici americani che hanno sovvenzionato la trivellazione di due pozzi che offrono acqua abbondante a tutto il villaggio. Acqua quanto mai necessaria in questo tempo di pandemia per l’igiene personale e dell’ambiente.

E’ stata una giornata di grande gioia per gli abitanti dei villaggi di Chapola e Maulana il giorno 28 aprile quando abbiamo fatto l’inaugurazione dei pozzi. Le donne soprattutto hanno cantato e danzato mentre pompavano l’acqua limpida che sgorgava abbondante dalla tubatura. Che cambio di vita per loro che dovevano fare tanta strada per avere un secchio di acqua sporca!

Anche noi eravamo felici e commosse pensando che il Signore ricompenserà anche un solo bicchiere di acqua dato ai più piccoli. A noi ha concesso di darne in abbondanza a villaggi interi grazie alla generosità di tanti fratelli e sorelle che non conosciamo, ma che collaborano con noi nel nascondimento.

Per tutti il nostro grazie e la nostra preghiera.

Martha Ngoma

Il Signore dona a ciascuno doni diversi e io mi sono resa conto che il Signore a me ha dato il dono dell’insegnamento ai piccoli. Amo i bambini e dopo un breve corso di due settimane ho cominciato ad insegnare nella scuola materna diversi anni fa. Un corso troppo breve per un compito così importante che richiede una buona conoscenza del bambino in tutti i suoi aspetti.

Due anni fa, la mia comunità FALMI mi ha dato la possibilità di frequentare il corso Montessori di diploma per insegnanti di età pre-scolare. Durante il corso abbiamo approfondito varie materie che mi servono per aiutare i bambini a crescere armonicamente: fisicamente, psicologicamente ed anche spiritualmente.  Il corso inoltre mi ha aiutato a capire che bisogna farsi bambini per essere capiti da loro e ci vuole molta umiltà per stare accanto ai piccoli e aiutarli a crescere.

Ho appreso a scoprire le diverse personalità dei bambini per rapportarmi a loro secondo le particolari esigenze di ciascuno. Oltre ai vari ambiti di insegnamento quali la sensorialità, matematica, arte ecc. abbiamo avuto lezioni teoriche e pratiche di osservazione, di “class leadership”,  di sviluppo del bambino. Tutte queste materie mi hanno aiutato a conoscere meglio il mondo dei piccoli, a considerare quale sia l’approccio migliore all’insegnamento in modo che i bambini diano buoni risultati durante la scuola materna.

Il corso che ho seguito non ha aiutato soltanto me e i bambini, ma anche le nostre numerose insegnanti nelle “scuole materne rurali” alle quali ho già cominciato a dare delle lezioni in modo da arricchire le loro nozioni  e i loro metodi di insegnamento.  Desideriamo migliorare, per quanto è possibile, l’insegnamento che viene impartito nelle nostre 118 scuole materne sparse ovunque sul nostro territorio e  tra queste parecchie si trovano in villaggi lontani, difficili da raggiungere.  Il nostro desiderio è quello di offrire ai bambini più poveri la possibilità di frequentare l’asilo per costruire il loro futuro fin da piccoli.

Il Signore ci aiuti in questo cammino e benedica tutti coloro che ci aiutano.

Martha Ngoma

Missionaria FALMI

p.s. Da poco abbiamo inaugurato due nuove scuole materne grazie al contributo dei nostri benefattori.

Carissimi tutti,

eccomi per darvi un po’ di notizie dal Malawi dato che trascorro più tempo in casa in questo periodo. Nel  carcere di Chichiri, dove vanno due volte la settimana, hanno avuto i primi casi confermati di Covid 19, quindi vado una sola volta la settima, con le dovute precauzioni,  per portare generi alimentari ai detenuti malati che si trovano in infermeria.

lavaggio delle mani nel carcere giovanile di Bvumbwe

Il 23 giugno abbiamo avuto le elezioni presidenziali con due coalizioni perchè bisognava raggiungere il 50% + 1 e nessun partito ci sarebbe riuscito da solo. Ha vinto l’opposizione con un buon margine e tutto si è svolto nel reciproco rispetto e pacificamente. Per oltre un anno siamo stati in ballo a motivo dell’ annullamento, da parte del corte costituzionale, delle elezioni del 2019. E’ stato uno smacco molto forte per il partito al governo che ha cercato con tutte le forze di restare al potere. Adesso, finalmente, abbiamo un governo scelto dalla maggioranza dei malawiani e confidiamo che lavori per il bene di tutti, soprattutto dei più poveri. Confidiamo che non cadano anche loro nella rete della corruzione che hanno tanto biasimato. Il Malawi ha dato veramente prova di democrazia in questa circostanza! Un esempio per tanti altri paesi africani e oltre.

Sul fronte del coronavirus le cose non vanno bene. Verso la fine di marzo, quando ancora non c’era nessun caso, stati presi dei provvcedimenti di contenimento quali la chiusura  delle frontiere, delle scuole di ogni ordine e grado, la richiesta di lavarsi sovente le mani, quindi davanti ai negozi, agli uffici, ai luoghi di culto ci sono secchi con i rubinetti e sapone.  Le chiese sono state chiuse per circa un mese, ma ora sono riaperte con il rispetto delle distanze e l’obbligo della mascherina. Ci sono in vigore questi provvedimenti,ma poi tutti  vanno al mercato dove la gente è letteralmente pigiata, stessa cosa dicasi dei funerali ai quali partecipano centinaia di persone. Durante la campagna elettorale ai comizi c’erano migliaia di persone: un vero contrasto! Da una parte la richiesta di attenersi a delle regole, dall’altra tutto come prima, come se il virus non esistesse.

I casi positivi hanno cominciato ad aumentare velocemente il mese scorso e siamo arrivati a 3200 persone confermate per infezione da Covid 19, con 72 decessi. Anche qui  nel nostro ospedale sono stati riscontrati alcuni casi sospetti che devono essere poi trasferiti all’ospedale governativo in città perchè qui non hanno possibilità di fare i test.

La situazione è veramente seria per tutti , ma specialmente per chi ha perso il lavoro, per quelli che speravano di trovarlo e ora non lo trovano di certo, per gli alunni e gli studenti.  Non ci sono stati esami di III media né quelli di maturità. Anche molti esami universitari sono stati annullati con  enorme perdita di tempo. Ci sono pure conseguenze molto più serie, quali le gravidanze di tante reagzze che non torneranno a scuola. I bambini girano tutto il giorno in cerca di bottiglie di plastica vuote da vendere o qualche servizio da fare per avere un po’ di soldi e certo faranno fatica a tornare sui banchi di scuola. Fa tanta pena vederli in giro per i mercati e per le strade sporchi e stracciati!

Per chi si è trovato all’improvviso senza lavcoro, non ci sono sussidi o altro, almeno fino a questo momento. Nel nostro piccolo cerchiamo di aiutarne alcuni perché è  impossibile far fronte a tanto bisogno! La situazione è la stessa in tutto il mondo e sempre a soffrire maggiormente sono i più poveri.

Preghiamo insieme e con grande fervore affché si possa avere presto il vaccino che ci liberi da   questo virus micidiale.

Anna Tommasi

Missionaria FALMI in Malawi

Cambiare è possibile!

Indubbiamente non è facile, e tutti lo sappiamo per esperienza personale, ma è possibile iniziare una vita nuova carica di speranza e di prospettive inaspettate. E’ quanto ci è dato di toccare con mano nel nostro servizio ai carcerati.

Una delle vie privilegiate, che io chiamo autostrada, per questo cambiamento è la scuola e su questa investiamo molto ogni anno nelle 11 carceri del Malawi che  seguiamo da vicino. Ogni anno la percentuale dei promossi nelle scuole delle carceri è superiore a quella di molte scuole private e costose. Quest’anno la media nazione di promossi alla maturità è stata molto bassa 50%, ma nelle carceri ha superato di molto la media nazionale. Nella nostra scuola del Centro di Riabilitazione per Giovani di Bvumbwe abbiamo raggiunto quasi il 100% perchè su 8 ragazzi che hanno sostenuto gli esami di maturità 7 sono stati promossi. Un vero record se si pensa alle condizioni in cui vivono i ragazzi detenuti. Anche nel carcere di Chichiri e di Zomba hanno avuto risultati soddisfacenti e alcuni dei promossi potranno sostenere l’esame di entrata all’università. Ovviamente attendono il nostro sostegno per pagare la tassa richiesta. Per noi che crediamo nella possibilità di riscatto e di una vita nuova, è una gioia grande unita alla profonda gratitudine per coloro che ci sostengono in vari modi in questa lotta contro l’ignoranza, madre di tanti mali.

Abbiamo già alcuni ragazzi che frequentano le scuole tecniche dopo essere usciti dal carcere, qualcuno è all’università perciò siamo continuamente a tendere la mano per loro perchè tutti provengono da famiglie poverissime o non hanno nemmeno i genitori.

La Provvidenza ci ha sostenuto in tutti questi anni e siamo certi che non ci lascierà mancare il necessario perchè il carcere sia per tanti giovani un trampolino di lancio verso orizzonti  che nessuno poteva immaginare.