Sorella acqua

In questo mese di settembre abbiamo offerto ai villaggi di John Kwaja e di Bandula acqua fesca e pulita grazie a due nuovi pozzi offerti dalla missione centrale dei francescani della Germania. Siamo andati per l’inaugurazione e abbiamo partecipato alla gioia della gente che ha accolto con applausi sorella acqua, limpida, abbondante e fresca.

Il villaggio di Bandula è situato sulle colline in una zona dimenticata dal governo e il capovillaggio non finiva di ringraziare perchè da tanti anni chiedeva l’aiuto di un pozzo che mai arrivava. Fino ad ora attingevano acqua in una buca scavata di lato a un fiumiciattolo con tutte le conseguenze  di salute che ne derivano. Sembrava un sogno vedere acqua abbondate uscire dal tubo della pompa a mano.

“Avevo sete e mi avete dato da bere….” ci dirà il Signore quando arriveremo lassù, e la gioia di aver donato sorella acqua a tanti bimbi e adulti è il premio che riceviamo fin da ora.

Si prega per i benefattori e poi si beve la nuova acqua.
Le donne cantano e danzano esprimendo tutta la loro gioia .

Con gioia e gratitudine

Sono proprio questi I sentimenti che riempivano il nostro cuore in occasione dell’inaugurazione delle nuove scuole materne nel villaggio di Chikwewe e nel viallaggio di Mchere. La Provvidenza è venuta nuovamente incontro alla necessità dei nostri bambini di avere un ambiente adatto alla loro formazione iniziale tramite persone diverse, che non conosciamo, ma che sono sensibili ai bisogni dei più poveri. I bambini di Chikwewe hanno avuto il loro asilo grazie alla generosità della signora Alessandra, un avvocato di Milano, mentre i bambini di Mchere hanno avuto il nuovo asilo grazie all’aiuto che abbiamo ricevuto dalla missione italiana in Svizzera. Bella questa collaborazione diversa che fa sgorgare grandi sorrisi sul volto innocente dei nostri bambini!  Entrare in classe è per loro una gioia grande e ne sono orgogliosi.

Attualmente le scuole materne rurali che fanno parte del nostro progetto sono 117 con oltre 6,500 bambini iscritti. La maggior parte hanno una costruzione semplice ma bella, spaziosa e pulita dove imparare. C’è ancora qualche asilo sotto gli alberi, altri in povere capanne di terra battuta. Siamo certi che la Provvidenza ci aiuterà a costruire l’asilo anche in questi villaggi. 

Intanto ci stiamo preparando all’apertura dell’anno scolastico il 16 settembre 2019. Abbiamo la farina pronta per le prime settimane, ma per continuare serviranno altri soldi. Il semolino per tutti i bambini è la spesa più grossa che abbiamo, ma è importante che i bambini mangino qualcosa di sostanzioso se vogliamo che siano attenti e attivi a scuola.  Facciamo tutto ill possibile perchè il loro sviluppo sia armonico e completo.

Quest’anno abbiamo iniziato pure corsi di formazione per le nostre insegnanti, tutte volontarie, in modo che abbiano degli strumenti per l’insegnamento ai bambini. Quest è il particolare impegno di una nostra giovane missionaria malawiana che ha completato il corso di diploma per insegnante di scuola materna . Pian piano sarà lei a prende in mano il progetto che abbiamo costruito nel corso degli anni per dare ai bambini più poveri, nei villaggi sperduti sulle colline, la possibilità di andare all’asilo come quelli che vivono nei centri o in città.

C’è un canto nella lingua chichewa che dice: “Mau amene ndinganene ndi zikomo” che tradotto significa: le parole che vorrei dire sono solo grazie. Vermanete da parte nostra non abbiamo parola più bella di questa: GRAZIE, GRAZIE, dal profondo del cuore!!!

Asilo di Chikwewe

Asilo di Bvumbwe

Asilo di Mchere

Trascorsi velocemente

Sono trascorsi velocemente 12 anni da quando  abbiamo dato vita ad un piccolo gruppo di lavoratori per costruire un blocco scolastico per bambini sordociechi o con patologie simili. In questo niente di strano se non che la quindicina di lavoratori che componevano il gruppo venivano da una esperienza carceraria. Il responsabile uscito solo tre mesi prima. Guardando a ritroso mi chiedo come ho potuto avere una fiducia tale da affidare un lavoro importante e un gruppo del genere e dico è comprensibile solo considerando le cose alla luce di Dio che sempre compie cose straordinarie.

Molti hanno in seguito trovato lavoro altrove ma alcuni lavorano ancora in quello che poi abbiamo chiamato “Chifundo Chilungamo Chitukuko Trust” parole in chichewa che vogliono esprimere il nostro programma di vita: compassione – onestà- progresso. Attualmente la nostra  cooperativa ha un centinaio di operai nei settori di edilizia, falegnameria, saldatura, sartoria. Ogni anno assumiamo qualcuno che è uscito dal carcere  per essere fedeli al nostro ideale iniziale.  La difficoltà, come ovunque, è quella di trovare lavoro sufficiente. La corruzione e le conoscenze sono, nella maggior parte dei casi,  le porte da cui si deve passare e noi non intendiamo farlo. Confidiamo che la Provvidenza, che nutre i gigli del campo, si prenda cura anche di queste 100 famiglie perché tanti bambini e giovani possano avere una vita dignitosa e un futuro sereno.

L’ultimo lavoro grosso di edilizia è stata la costruzione della chiesa parrocchiale di Mendulo con il rispettivo campanile. Hanno fatto molti passi avanti i nostri ragazzi e ne sono orgogliosa.  Vorrei che al progresso tecnico corrispondesse anche quello morale e spirituale, ma questo non si può misurare facilmente. Continuo a stimolare e incoraggiare perché si sentano protagonisti di questa realtà che aiuta chi sta dietro le sbarre e chi esce dal carcere senza prospettive per il futuro. Il mio sogno è che dopo di me loro continuino l’opera iniziata insieme.

“Vale la pena fare ciò che facciamo anche se salvassimo un solo ragazzo”

Esami di maturità nel carcere di Bvumbwe

Queste sono le parole che mi scrisse qualche anno fa Mons. Aldo Martini, come direttore dell’OPAM (Opera per l’alfabetizzazione nel mondo) in risposta ad una mia mail nella quale sicuramente manifestavo un certo scoraggiamento circa il comportamento dei ragazzi del carcere giovanile di Bvumbwe. Le delusioni non mancano, ma ci sono anche parecchi risultati positivi per cui vale la pena offrire loro la possibilità di frequentare la scuola dalla prima elementare fino alla maturità.

Ne abbiamo un bel gruppetto che sta continuando gli studi superiori da ragazzi liberi e ne abbiamo anche uno che si sta specializzando in meccanica dopo aver superato con buoni risultati gli esami di maturità. Ora è al secondo anno nel Technical College di Nansawa. Per raggiungere tutto questo ci vogliono soldi perché i ragazzi provengono da famiglie poverissime ed alcuni non hanno nemmeno i genitori così anche in questo campo contiamo sulla Provvidenza che ci raggiunge tramite persone generose che vogliono offrire un domani diverso a questi giovani che hanno sofferto fin da piccoli per mancanza di cure e di affetti.

Yamikani si sta esercitando su un motore

Porto in cuore una profonda gratitudine per l’aiuto che l’OPAM mi ha dato e in particolare per il suo ex direttore che aveva tanto a cuore la sorte dei nostri giovani detenuti.

Ricordando…

L’anno 2018 ha appena chiuso i battenti e mentre muoviamo i primi passi nel nuovo anno 2019 riaffiorano i ricordi, specialmente dell’ultimo scorcio dell’anno,  durante le mie vacanze in Italia. E’ stato un tempo di riposo ricco di contatti, di incontri di solidarietà verso i più poveri.

Come non ricordare la cena organizzata a Caprino il 25 settembre quando sembrava che la cosa non fosse proprio possibile, ma la tenacia, l’intraprendenza e l’amore di alcune persone l’hanno fatta diventare realtà per una sessantina di persone. Siamo stati bene insieme. Abbiamo condiviso le gioie, le speranze e le attese di tanti bambini e giovani del Malawi e a tarda sera sono uscita con una generosa offerta per i nostri bambini delle scuole materne rurali. La soddisfazione è stata generale: di chi ha organizzato e di chi ha partecipato.

Ad Affi, mio paese natale, abbiamo pregato insieme ai parrocchiani la domenica 16 settembre durante tutte le S. Messe. Il nostro parroco, Don Renzo, sente forte la dimensione missionaria  e trascina dietro di sé la comunità parrocchiale. Prima della mia partenza anche ad Affi una serata conviviale, la cena preparata dagli alpini, sempre in prima linea per la collaborazione, e offerta dalla parrocchia.  E’ sempre bello rivedere amici d’infanzia e di gioventù, scambiarsi notizie ed esperienze di vita, condividere un pasto semplice nella serenità e nella solidarietà. Sono ripartita anche da Affi con una bella somma da destinare ai progetti del Malawi. Sono qui anche a nome loro e in loro rappresentanza!

 

Il 30 settembre era stato prenotato da tempo per la diocesi di Carpi dove sono stata adottata come loro missionaria. Il primo incontro in tarda mattinata con Silvio e Fiorella, nostri grandi amici, che avevano organizzato pranzo e musica di solidarietà con la partecipazione di oltre 150 persone.

Il secondo incontro con il direttivo della ONLUS “HO AVUTO SETE” con la quale collaboriamo per la costruzione di un blocco scolastico delle superiori con laboratorio di fisica e chimica, ufficio amministrativo e sala computer.  Una bella occasione per dare relazione dei lavori e dei passi successivi.

Nel pomeriggio mi aspettavano per l’incontro del Centro Missionario con le animatrici missionarie parrocchiali. Tanto interesse per le nostre attività, desiderio di conoscere di più, di collaborare, di camminare insieme.  E come ovunque ho portato con me aiuti per le nostre opere. Ti commuove sempre vedere la generosità di tanta gente.

A Roma, poco prima di ritornare in Malawi ho avuto la gioia di partecipare all’incontro di preghiera del gruppo Adoratori con Maria Regina della Pace nella chiesa di S. Anastasia. La recita del S. Rosario e l’adorazione Eucaristica sono momenti di grande intensità e raccoglimento, al termine testimonianza e poi una raccolta improvvisata, ma tanto generosa, per i bambini e il progetto di una cappella per l’adorazione.

Ricordo tutti questi incontri con in cuore tanta gioia e gratitudine per avermi fatto toccare con mano che la Provvidenza “sorge sempre prima del sole” come diceva Don Primo Mazzolari.  Porto tutti nella mia preghiera perché il Signore ricompensi ciascuno con benedizioni abbondanti.

Anna

Il carcere non è la fine di un percorso, ma l’inizio di una nuova vita

Forse non ci avrei creduto, ma è successo sotto i miei  occhi. Era da poco finito un incontro presso la biblioteca per i ragazzi delle superiori e alcuni bambini che hanno visto cucinare sono venuti per avere qualcosa. Fortunatamente c’era anche per loro un po’ di riso e verdura.  Per il pranzo c’era pure della carne di pollo quindi ho raccolto le ossa in un sacchetto e mentre uscivo uno dei bambini mi ha chiesto se gliele davo per il suo cane che ne era goloso. Mi pareva strano che il bambino avesse un cane visto che vive girellando per il mercato, ma gli ho dato il sacchetto. A quel punto uno degli altri mi ha detto che era una bugia  tutti gli sono saltati addosso per avere un po’ di ossa da mangiare. Sono rimasta shoccata da una tale scena!

C’è chi sciupa cibo prelibato e chi litiga per delle ossa!!!

Litigare per delle ossa di pollo…

Forse non ci avrei creduto, ma è successo sotto i miei  occhi. Era da poco finito un incontro presso la biblioteca per i ragazzi delle superiori e alcuni bambini che hanno visto cucinare sono venuti per avere qualcosa. Fortunatamente c’era anche per loro un po’ di riso e verdura.  Per il pranzo c’era pure della carne di pollo quindi ho raccolto le ossa in un sacchetto e mentre uscivo uno dei bambini mi ha chiesto se gliele davo per il suo cane che ne era goloso. Mi pareva strano che il bambino avesse un cane visto che vive girellando per il mercato, ma gli ho dato il sacchetto. A quel punto uno degli altri mi ha detto che era una bugia  tutti gli sono saltati addosso per avere un po’ di ossa da mangiare. Sono rimasta shoccata da una tale scena!

C’è chi sciupa cibo prelibato e chi litiga per delle ossa!!!

Scuole materne rurali

Il 16 aprile ha avuto inizio il terzo trimestre dell’anno scolastico ed anche le nostre 104 scuole materne rurali hanno riaperto le porte per accogliere i bambini che superano i 5.600. Ed è stato proprio in concomitanza della ripresa della scuola che ci è arrivata la richiesta pressante di accogliere altri 4 asili in villaggi sparsi sulle colline. Data la triste situazione di mancanza di cibo che la nostra zona sta attraversando non me la sono sentita di rifiutare e così il numero delle nostre scuole materne è salito a 108 con 6000 bambini.

Se dicessi che so già dove attingere i soldi per dare una refezione a tutti loro ogni giorno direi una bugia, ma sono certa che la Provvidenza, attraverso tante persone generose e sensibili, non mi farà mancare i soldi necessari per comperare la farina.

Da poco abbiamo inaugurato la scuola materna di Chimwai, costruita con il contributo della Fondazione Contea. I bambini che la frequentano sono più di 100 ed è una gioia vederli tutti insieme. La famiglia Zaffaina ha donato pure il pozzo  quindi i bambini,  e tutto il villaggio, hanno acqua pulita e fresca.

L’ultima scuola materna inaugurata il mese scorso è quella del villaggio di Makochera  costruita dalla famiglia Campi per ringraziare il Signore del loro nipotino Isacco.  Che bel dono!!!

Veramente il Signore compie meraviglie per mezzo nostro se ci lasciamo guidare da Lui e se lo riconosciamo in chi è povero e bisognoso di tutto.

Il mio cuore trabocca di riconoscenza verso tutti!!!

Anna

Giornata Mondiale dei Poveri

Sono appena rientrata in casa dopo aver condiviso con una quarantina di bambini poverissimi pranzo, giochi e canti.

Il Santo Padre ha invitato tutti non solo ad aiutare, ma ad essere vicini, a condividere con i poveri  per sentirci partecipi delle loro sofferenze e delle loro speranze. Proprio dalla lettura del messaggio del S. Padre per questa nuova giornata mondiale che dovrebbe diventare tradizione, è nata l’idea di invitare a pranzo i bambini più poveri che ci circondano, (alcuni di questi vivono e dormono nel mercato coperto) per una giornata speciale con loro. L’impegno di contattarli e consegnare il biglietto d’invito era affidato alla gioventù francescana della nostra parrocchia di Lunzu.

Così oggi, circa 40 bambini e ragazzi veramente poveri sono arrivati di prima mattina al nostro centro pronti per la festa, ma molti non erano certo vestiti da festa, solo ricoperti da un po’ di stracci ma non per questo hanno rinunciato a presentarsi. Erano proprio loro quelli che aspettavamo!!!!

Considerato che non avevano fatto colazione, i ragazzi della gioventù francescana hanno chiesto di preparare per loro una bella tazza di tè e pane, che forse molti di loro non avevano mai ricevuto. Poi, mentre i grandi  cucinavano,  i bambini hanno cantato e giocato fino all’ora di pranzo. Erano loro i protagonisti della giornata!!!

Prima di mangiare ho voluto sottolineare che il Signore, tramite persone generose, aveva voluto preparare per loro un pranzo buono e abbondante. Questa volta non avrebbero avuto gli avanzi come si fa sempre qui con i bambini, ma ognuno un piatto tutto suo. E’ seguito un caloroso applauso da parte di tutti gli invitati. Ho chiesto se era da tanto che non mangiavano carne e la loro risposta mi ha toccato veramente. La maggior parte non ricordava quando l’aveva mangiata.

Dopo la preghiera tutti a mangiare riso, carne e verdura con un bel bicchiere di aranciata. Un piatto veramente abbondante da far dire ai bambini che proprio non ce ne stava di più. Abbiamo mangiato tutti insieme mentre la pioggia, vera benedizione, irrigava la terra riarsa. Mi sentivo felice e commossa! Ci voleva la spinta del S. Padre per farci fare qualcosa di speciale! Dopo il pranzo ancora giochi divertenti e alla fine un regalo per tutti: due caramelle, un pezzo di sapone e una pallina da tennis. Come nel racconto del Vangelo, due bambini sono tornati indietro per ringraziare in modo speciale. Un grazie che mi ha toccato il cuore!!!!

Questo è solo il primo passo. La nostra carità creativa, come la desidera il Papa, troverà altri modi per coinvolgere i nostri protagonisti di oggi e aiutarli, pian piano,  ad avere una vita degna dei figli di Dio.

Anna

Una giornata eccezionale

Ieri, 10 giugno, è stata una giornata veramente eccezionale per i ragazzi del carcere minorile di Bvumbwe. Nella vicina parrocchia si celebrava la festa dei Santi Patroni, i  Martiri dell’Uganda, e oltre una trentina di ragazzi cattolici ha partecipato alla celebrazione. Era la prima volta che uscivano per una festa nella quale avevano pure un ruolo attivo.

Solo due giorni prima la lettera di invito del Parroco arrivava al carcere e ci voleva il permesso del direttore regionale per far uscire i ragazzi. Una degli insegnanti è quindi partito con la lettera per ottenere il permesso che è stato dato senza difficoltà. Restava invece il problema di vestire i ragazzi in modo decente. Avevano solo delle camicie color paglierino che avevo dato qualche mese fa, ma mancavano pantaloni e scarpe. Che fare? Venerdì pomeriggio siamo andati nei negozi di plastica della vicina cittadina commerciale di Limbe e abbiamo trovato un tipo di scarpe forate abbastanza belle che potevano fare al nostro caso. Costo € 1.20.  Poi al mercato dell’usato per 32 paia di pantaloni jeans (€ 1.50)  e l’indomani mattina i ragazzi erano pronti per la loro uscita. Stavano bene, solo le camicie non erano stirate perché non hanno il ferro da stiro. Ma a notarlo forse ero la sola, comunque comprerò  un ferro da stiro semplice quanto prima.

I ragazzi hanno partecipato alla S. Messa celebrata dall’Arcivescovo di Blantyre, Mons. Thomas Msusa. Poi hanno pranzato alla parrocchia e si sono esibiti con scenette, canti, musica e poesia.  Io sono andata appositamente per vederli, per congratularmi con loro e per incoraggiarli a fare sempre meglio. Una giornata veramente riuscita che non dimenticheranno!!!!

Progetti per il futuro? Il catechista della parrocchia andrà a preparare i ragazzi del minorile che non hanno ancora ricevuto la cresima per poi inserirli nel gruppo dei cresimandi della parrocchia quando ci saranno le cresime il prossimo anno. E’ bello vedere che la parrocchia si prende cura di loro e li fa sentire parte viva ed attiva della comunità.