Era da quando ero una ragazzina che volevo andare a trovare la zia-che-sta-in-Malawi, finalmente quest’anno per la S.Pasqua sono riuscita a realizzare questo grande desiderio insieme al mio ragazzo Roberto.
Devo ammettere che le immagini che mi ero fatta da ragazzina dagli articoli che leggevo e attraverso i racconti della zia, dei miei nonni, avevano poco a che fare con la realta’ che ho trovato una volta atterrati. Raggiunto Blantyre tutto diventa molto piu’ intenso, le immagini sfuocate di un Africa da copertina di giornale si sostituiscono con un concreto susseguirsi di volti sorridenti, corpi affaticati, colori, profumi e confusione in generale. Difficile iniziare a decrivere l’esperienza fatta, tanto e’ stata unica e speciale, ma se dovessi rappresentarla in una semplice parola allora sceglierei la Strada.
Pensate sia strano associare il concetto di Strade ad uno dei piu’ poveri e bisognosi paesi Africani? Forse si, ma non del tutto. La Strade per me sono innanzitutto le centinaia di chilometri che assieme a Suor Anna facevamo ogni giorno sopra il suo furgoncino. Pochi chilometri per raggiungere la coperativa CCC-Trust, ed andare a trovare i suoi ragazzi che con creativita’ ed entusiasmo progettano nuove chiese, fabbricano panche per le scuole, preparano pranzi per i carcerati di Chiciri, cuciono vesti per i sacerdoti e tanto tanto altro. Altrettanti chilometri dalla coperativa ai grandi punti vendita per caricare il furgone di chili di zucchero, uova, pesce secco, pane, quaderni, penne, giochi, cemento, materiale di falegnameria da distribuire ai malati delle carceri e agli asili che suor Anna con tanto amore e pazienza gestisce. Tanti chilometri sono quelli che abbiamo fatto per visitare il Malawi e le sue meraviglie. Il lago con i suoi colori e la vitalita’ del villaggio, il parco safari pieno di bellissimi Elefanti, le immense e affascinanti piantagioni di Te’ e l’altopiano di Zomba dove pini e palme convivono in un armonia tutta speciale.
La Strada pero’ e’ anche quella percosa da troppe persone tutti i giorni, stipati in minibus, su biciclette-cargo o semplicemente a piedi. E’ davvero impressionante vedere la quantita’ di persone che di giorno e di notte si riversa sulle strade. C’e chi vende l’invendibile e chi fa pascolare il bestiame, c’e chi aspetta clienti su una improvvisata taxi-bike e chi raggiunge i villaggi con in testa secchi pieni di acqua e cibo, c’e chi rientra al buio dai lavori nei campi, chi si incammina in direzione della casa di suor Anna e suor Germana per chiedere aiuto e supporto o chi semplicemente aiuto lo chiede stando ai bordi della strada. Ci sono bambini, tanti bambini. Per strada i bambini giocano, alcuni lavorano assieme ai genitori o semplicamente stanno vicino alla strada perche’ li c’e la vita e le cose succedono.
Quando sei con Suor Germana, mia zia, la Strada per me prende il tipico odore di disinfettante nelle lunghissime e labirintiche corsie dell’ospedale Mlambe. Difficile tenere il passo veloce e sicuro di suor Germana mentre assiste i malati, va a trovare bambini appena nati o raggiunge il suo studio con pazienti gia’ in attesa. I sorrisi degli infermieri e dei malati al passaggio della zia, sono difficili da dimenticare.
Al rientro da questo viaggio mi viene proprio da pensare che ognuno di noi alla fine percorre la sua strada nelle direzioni piu’ variegate e contrarie, ma e’ stato bellissimo poter dire che la nostra strada da ricercatori espatriati in Olanda si sia incrociata ed intrecciata con le persone che abbiamo conosciuto e incontrato di nuovo in Malawi.
Laura Paltrinieri
Amsterdam, 20 Maggio 2017